Pavel Muratov sulle orme di Giovanni Morelli (Ivan Lermolieff)
 
Pavel Muratov e Giovanni Morelli



La fascinazione artistica esercitata da Bergamo sui colti visitatori russi, non si esaurisce con l’epoca d’oro del Grand Tour di V. Žukovskij ma si rinnova nel primo Novecento grazie alla presenza di autorevoli protagonisti della critica dell’arte internazionale come Giovanni Morelli (Verona, 25 febbraio 1816 – Milano, 28 febbraio 1891). Le teorie di Morelli, medico di formazione ma critico d’arte per vocazione, sono destinate a modificare radicalmente gli schemi di attribuzione dei quadri antichi. Il suo metodo morelliano, ispirato agli studi di morfologia, si basa sull’analisi di dettagli all’apparenza trascurabili, in realtà meno influenzati dalle caratteristiche della scuola di appartenenza del pittore quali i lobi delle orecchie, le unghie, la forma delle dita delle mani e dei piedi. I suoi saggi critici pubblicati principalmente a Lipsia (Morelli ha studiato a lungo in Germania, precisamente all’Università di Monaco), destano grande scalpore, poiché in essi Morelli illustra il suo metodo argomentando con numerosi esempi sensazionali: ad esempio, l’identificazione di alcuni ritratti di Raffaello, in precedenza attribuiti ad altri, di opere di Dosso Dossi e Piero di Cosimo.

Morelli, pienamente consapevole della sensazionalità delle proprie tesi, fin dai primi articoli pubblicati, sceglie di celarsi dietro lo pseudonimo del critico tataro Ivan Lermolieff (anagramma russificato di Morelli) proveniente dalla città di Gorlag (in realtà, Gorle, piccolo comune della bergamasca dove risiede). Non si tratta tuttavia di una mera misura precauzionale: se, da un lato, l’alter ego esotico garantisce il confronto con esperti cosmopoliti, dall’altro, l’estraneità al circuito culturale europeo, pone in secondo piano il fatto che Lermolieff/Morelli non sia un critico d’arte di professione. Quest’ultimo aspetto sembra legato anche all’assonanza dello pseudonimo con il cognome del grande poeta russo Michail Jur'evič Lermontov, che la studiosa Valentina Locatelli spiega in questi termini:

«Nella lettera risentita di una signora, si narra che nel 1840 il poeta Lermontov (1814-1841) fosse stato invitato a leggere un romanzo davanti a un gruppo di aristocratici di San Pietroburgo. Dopo venti minuti di lettura fitta da un testo molto voluminoso, egli si interruppe a metà di una frase, rise e se ne andò, abbandonando la propria platea di ascoltatori. L’episodio può essere forse letto come una forma ironica di protesta contro i rituali della società alla quale lo stesso . Lermontov apparteneva e contro la quale, con il suo gesto, egli difese il proprio diritto all’incompiutezza. La frase lasciata a metà durante la lettura era frammento, e così anche la stessa opera di Lermontov [....]. Lermolieff, come il poeta russo, sosteneva il proprio diritto all’incompiutezza dell’analisi, alla «Plauderei» (chiacchierata) del giovane dilettante d’arte svincolato dalle pesantezze ed erudizioni della società borghese mitteleuropea. Che egli davvero si sia ispirato alla figura del poeta russo per giustificare le proprie bizzarrie è certamente soltanto un’ipotesi, ma la suggestione alla base della reazione sociale di entrambi gli autori, sebbene entro campi differenti di sapere, rimane tuttavia innegabile1».

Gli scritti di Ivan Lermolieff colpiscono lettori illustri: da Jacob Burckardt a Sigmud Freud (il quale paragona il metodo morelliano a quello psicanalitico), da Arthur Conan Doyle a Bernard Berenson. Ed è proprio attraverso l’opera di Berenson che lo scrittore e storico dell’arte Pavel Pavlovič Muratov (Bobrov, 19 febbraio [3 marzo] 1881 - Cappagh [Irlanda], 5 ottobre 1950) si avvicina alle teorie di Morelli, come testimonia il saggio dedicato alla città di Bergamo contenuto nella raccolta Obrazy Italii (Immagini dell’Italia, 1911-12)

Dopo aver compiuto gli studi di scienze politiche nella Pietroburgo simbolista dei Brjusov e dei Chodasevič, a partire dal 1906 collabora regolarmente con le redazionidelle più importanti riviste di arte russa, quali Vesy (La bilancia) e Mir iskusstva (Il mondo dell’arte) di Lev Bakst, altro grande ammiratore della città di Bergamo.

Nel 1908 Muratov si trasferisce nel Belpaese per un anno al fine di approfondire la propria conoscenza dell’ arte italiana: come già accennato, il frutto di questa esperienza è Obrazy Italii, che ha il pregio di fondere armonicamente la meticolosità del saggio critico con le immagini suggestive di un diario di viaggio. Ne è un esempio il capitolo dedicato alla città di Bergamo, della quale riportiamo alcuni stralci tradotti dallo studioso Marco Caratozzolo. La descrizione si compone di una serie di impressioni iniziali sulla città, che permettono di ricostruire in maniera puntuale l’itinerario della visita di Muratov in Città Alta e che introducono una riflessione sugli artisti italiani legati a Bergamo e sulla figura del critico Giovanni Morelli.

Bergamo, è come fosse composta da due città, e se la città grande nella parte inferiore, sulla pianura, non sembrerebbe troppo attraente con i suoi quartieri industriali e le sue larghe strade, costruite laddove un tempo c’era la fiera, meravigliosa è la piccola città vecchia in alto sulla montagna, ricca di ombra e frescura anche nei giorni più caldi dell’estate, quando l’umidità così piacevole delle cantine di vini si fonde con il dolce aroma del glicine che si attorciglia sulle pareti. Al battito degli “zoccoli” di legno, al rumore dell’acqua di montagna che dalla fontana riempie le brocche di rame portate dalle donne, al suono di quella strana, incomprensibile loquela dei compaesani di Arlecchino e Brighella, si sveglia Bergamo Alta, e il suo vecchio, accogliente albergo spalanca le porte ai rari viaggiatori che fanno conoscenza con la sublime bellezza di questo luogo. Il cuore di “città alta” è la Cappella Colleoni, ma forse essa non riuscirà a trasmettere quell’impressione di grazia da cui furono un tempo guidati i maestri lombardi che la costruirono e decorarono. [...] Non certo da questi lombardi avrebbe potuto essere costruito questo autentico mausoleo per il condottiero, e allora, per la costruzione del monumento a Colleoni, si rese ne cessano il genio fiorentino del Verrocchio. [...] Dalla provincia di Bergamo, dalla strada che la unisce alla città bassa, si aprono gli spazi della pianura lombarda, verde e copiosa, piena di vita, immersa in una fumosa calura verso il mezzodì e preda delle foschie dei campi di riso verso sera. In alto, molto in alto, svettano tra i campi di cereali e i giardini lombardi, i campanili delle chiese di Bergamo Bassa, coronati dalle figure degli arcangeli con le spade in mano. E proprio in queste chiese: di Sant’Alessandro, di Santo Spirito, di San Michele, di San Bernardino e San Bartolomeo, dovrebbe fermarsi chi conosce il contributo dato da Bergamo alla pittura italiana. Bergamo non ebbe mai una sua scuola, ma la terra che cinge la città prealpina si è rivelata molto fertile in arte e per molti anni ha dato i natali a grandi artisti. Previtali2, Girolamo da Santa Croce, Palma il Vecchio, Cariani, Moroni sono nati nell’epoca del Rinascimento, mentre i grandi ritrattisti Vittore Ghislandi e Bartolomeo Nazari nel XVIII secolo. Lorenzo Lotto [circa 1480- 1556], come solo da poco tempo è stato scoperto, non era originario di Bergamo, ma qui visse a lungo e lavorò con grande zelo. In nessun’altra città d’Italia si trovano così tante immagini per altari dell’inquieto, misterioso Lotto, come ce ne sono nelle chiese di Bergamo e nei paesi della sua provincia, quali Alzano Lombardo, Celana, Costa di Mezzate, Ponteranica, Sedrina, Trescore. Le sue straordinarie tarsie [1523-1550], in cui con risultati unici si sono coniugati un’ispirazione artistica assolutamente coeva e un profondo misticismo, fanno di Santa Maria Maggiore a Bergamo Alta la degna meta di uno tra i più esclusivi pellegrinaggi d’arte. [...] Sulla metodologia delle ricerche d’arte, su ciò che si chiama “critica d’arte” o “storia dell’arte” è per altro molto calzante parlare di Bergamo, poiché questa è la città del “padre” della moderna disciplina dello stile, il maestro di Berenson, o meglio il maestro di tutti quelli che hanno scritto di pittura italiana negli ultimi venti o trentanni, colui che ha ribaltato dal profondo tutte le tradizionali definizioni attribuite ai quadri, cancellando tutti i cataloghi delle gallerie d’arte europee, il celeberrimo Giovanni Morelli [1816-1891].
Sulla strada che collega la Città Alta alla Città Bassa, tra ombrosi giardini e mura in pietra coperte di glicine, aveva sede l’Accademia [Carrara], che conteneva le gallerie di quadri di Carrara, Lochis e Morelli. Molte cose fanno di questa collezione una tra le più interessanti in Italia. Chi è avido di “scoperte” non passerà invano il suo tempo nelle antiche sale dell’Accademia bergamasca. Non evocano forse il genio critico di Morelli i numerosi e poco chiari “giorgioneschi” che vi sono contenuti? Non attendono forse i suoi verdetti “Orfeo ed Euridice” oppure il giovane, femminile Giovanni Evangelista, in cui nemmeno Morelli o Frizzoni avrebbero potuto scovare il ferrarese Ercole de Roberti? Lo spirito della rivalutazione critica qui volteggia come la forte eredità spirituale di un supremo dilettante del nostro tempo. Ma oltre a questo, il grande critico ha lasciato ai posteri una ricchissima eredità: alla vista [del ritratto] di Lionello d’Este, opera del Pisanello, alla vista del ritratto di Giuliano de’ Medici opera del Botticelli, il collezionista può solo sospirare pensando a quei tempi in cui non già le sale della galleria pubblica, che esisteva per tutti e per nessuno, ma piuttosto la propria casa poteva essere onorata da tali opere d’arte 3.

Per raggiungere l’Accademia Carrara P. Muratov supera la Porta di S. Agostino e scende lungo la scalinata di via Noca: il tragitto gli permette di incontrare e visitare i principali monumenti di Città Alta ma anche di osservare minuziosamente il paesaggio circostante. Non sfugge il contrasto tra la città bassa, pianeggiante e industriale, e la città alta, posta su un’altura, difesa naturalmente dalle inclemenze atmosferiche. L’occhio attento di Muratov coglie sapientemente i dettagli della vita quotidiana prima di perdersi nella contemplazione delle meraviglie artistiche offerte dalle collezioni presenti in Accademia che beneficia della nuova luce della “rivalutazione” morelliana.

Degno di nota, osserva Caratozzolo, anche il riferimento al dialetto bergamasco, definito “strano e incomprensibile”, ma soprattutto attribuito a due maschere della Commedia dell’Arte, Arlecchino e Brighella, che in Russia hanno grande eco dagli inizi del XVIII secolo.

[Per la biografia completa di P. Muratov si invita a prendere visione della scheda dedicata sul sito Russi in Italia. Per quanto riguarda Giovanni Morelli si rimanda alla scheda dedicata del sito ufficiale dell’ Accademia Carrara]




Bibliografia

Con la presente bibliografia s'intende fornire, nei limiti del possibile, un quadro esaustivo delle opere di carattere scientifico e delle testimonianze relative alla visita di Pavel Muratov a Bergamo nel 1908, visita ispirata anche, come testimonia l’opera Obrazy Italii, dall’interesse di Muratov nei confronti delle teorie artistiche di Giovanni Morelli .

Si comincia, pertanto, dai principali materiali riguardanti la figura di Pavel Muratov e il suo rapporto con l’Italia: le diverse edizioni di Obrazy Italii, monografie e articoli scritti da Muratov, saggi su Muratov e la cultura italiana, corrispondenza epistolare dell’autore e memoriali. Si prosegue con una sezione dedicata a Giovanni Morelli: studi di carattere generale sulla vita e le opere; studi critici di Giovanni Morelli/ Ivan Lermolieff; corrispondenza epistolare, manoscritti e raccolte private.



Pubblicazioni di Muratov sull’arte italiana

Edizioni di Obrazy Italii

Муратов П., Образы Италии, Москва, Научнoе слово, 1911-1912, T. I-II.

Муратов П., Образы Италии, Москва, Научнoе слово, 1912-1913, T. I-II.

Муратов П., Образы Италии, Москва, Научное слово, 1917, T. I.

Муратов П., Образы Италии, Берлин, изд. З. И. Гржебин, 1924, T. I-III.

Муратов П., Образы Италии, Москва, Галарт, 1993, T. I.

Муратов П., Образы Италии, Москва, Галарт, 1994, T. II. [ su Bergamo in particolare pp. 346-347 e pp. 349-351].

Муратов П., Образы Италии, Москва, Республика, 1994, T. I-III.

Муратов П., Образы Италии, Москва, Terra, 1999, T. I-III.

Муратов П., Образы Италии, Москва, Сварог и К, 2005.

Муратов П., Образы Италии, Санкт-Петербург, Азбука Классиика, 2005-2006, T. I-III.

Altre pubblicazioni di Muratov

Muratov P., Teodoro Brenson, Milano, Edizione della Galleria Pesaro, 1927.

Muratov P., Frate Angelico, Roma, Casa editrice d'arte Valori Plastici, 1929.

Muratov P., ‘Vita a Napoli’, in E. Lo Gatto, Russi in Italia, Roma, Editori Riuniti, 1971, pp. 256-261.

Muratov P., ‘Mantova’, in P. Cazzola, Impressioni e motivi in Obrazy Italii di P. Muratov, Atti del Congresso: Il Garda nella cultura europea, Torino, C.I.R.V.I., 1982, pp. 267-276.

Muratov P., Mantuja, Mantova, Publi-Paolini, 1983.

Muratov P., Ferrara e i suoi artisti, a cura di M. Rossi Varese, Musei Ferraresi, Bollettino Annuale, Vol. 17 (1985-1987), pp. 109-118.

Muratov P., ‘Venezia Picta’, in La Venezia dei grandi viaggiatori, Roma, Abete, 1989, pp. 171-188.

Муратов П., ‘Очерки итальянской живописи в московском Румянцевском музее I. Сиенская Мадонна’, in Старые годы, n° 11 (1909), pp. 605-611.

Муратов П., ‘Очерки итальянской живописи в московском Румянцевском музее II. Кваттроченто, in Старые годы, n°10 (1910), pp. 3-12.

Муратов П., Новеллы итальянского Возрождения, Москва, К. Ф. Некрасов, 1912.

Муратов П., Новеллы итальянского Возрождения, Москва, К. Ф. Некрасов, 1913.

Муратов П., ‘Сейченто’, in Современные записки, n° 15 (1923), pp. 230-242.

Муратов П., ‘Поездка в Апулию’, in Современные записки, n°24 (1925), pp. 174-212.

Муратов П., ‘Вячеслав Иванов в Риме’, in «Звено», n° 171(1926), pp. 2-3.

Муратов П., ‘Отточенто’, in «Звено», n° 198 (1926), pp. 2-3.

Муратов П., ‘Римские письма 1. Итоги. Анно Санто’, in «Последние новости», 1926, pp. 2-3.

Муратов П., ‘Римские письма 2. Рафаэле Вивиани’, in «Последние новости», 1926, pp. 2-3.

Муратов П., ‘Римские письма 3. Новый Рим’, in «Последние новости», 1926, pp. 2-3.

Муратов П., ‘Римские письма 4. Лохов’, in «Последние новости», 1926, pp. 2.

Муратов П., ‘Римские письма 5. Регионализм’, in «Последние новости», 1926, pp. 2-3.

Муратов П., ‘Римские письма 6. Борьба за Венецию’, in «Последние новости», 1926, p. 2.

Муратов П., ‘Римские письма 7. Итальянская книга о русской войне’, in «Последние новости», 1926, pp. 2-3.

Муратов П., ‘Римские письма 8. Цыгане в Риме’, in «Последние новости», 1926, p. 4.

Muratov P., Teodoro Brenson, Milano, Edizione della Galleria Pesaro, 1927.

Corrispondenza letteraria e memoriali

‘Lettere di P. P.Muratov a B. A. Grifcov’, a cura di P. Deotto, in «Europa Orientalis», n° 1 (1994), pp. 189-206.

Письма П. П. Муратова В. А. Зайцевой и В. К. Зайцеву, in Россия и Италия. Русская эмиграция в Италии в ХХ веке, Москва, Русский Путь, n°5 (2003), pp. 283-302.

Зайцев Б., ‘Павел Муратов’, in Мои современники, London, OPI, 1988, pp. 159-166.

Studi su Muratov e l’Italia

Беренсон В., Флорентийские живописцы возрождения, Москва, изд. С. И. Сахарова, 1923.

Бахрах А., "Европеец" с Арбата, in По памяти, по записям. Литературные портреты, Париж, YMCA Press, 1980, pp. 38-41.

Caratozzolo M., ‘La fortuna di Truffaldino alla corte dello zar’, in Bergamo nella letteratura europea. Atti del Convegno celebrativo del cinquantenario della nascita del Cenacolo orobico di Poesia. Bergamo, Università degli Studi, 9-10 maggio 2005, a cura di G. Gambarelli, Bergamo, Sestante, 2005, pp. 99-105.

Cazzola P., ‘Impressioni e motivi in “Obrazy Italii” di Pavel Muratov’(con particolare riguardo a Mantova), in AA.VV., Il Garda nella cultura europea, Moncalieri-Genève, ed. CIRVI-Slatkine, 1986, pp. 267-276.

Cazzola P., ‘Panoramica sui Russi in Italia dall’Ottocento ad oggi’, in AA.VV. L’Est europeo l’Italia, Moncalieri-Genève, ed. CIRVI-Slatkine, 1995, pp. 3-14.

Деотто П., ‘Изгнание и разочарование: отношение П. П. Муратова к Италии’, in Россия и Италия. Русская эмиграция в Италии в ХХ веке, Москва, Русский Путь, n°5 (2003), C. 181-190.

Deotto P., ‘Образы Италии Муратова: Постижение своего в чужом (Obrazy Włoch Muratova: odkrycie swojego w obcym)’, in Dzieło literackie jako dzieło literackie (literaturnoe proizvedenie kak literaturnoe proizvedenie), a cura di A. Majmieskulow, Bydgoszcz 2004, pp. 455-461.

Deotto P., ‘Pavel Muratov’, in Dictionary of Literary Biography. [Russian Émigré Writers of the Twentieth Century], ed. Maria Rubins, Detroit, Washington, D.C., London, A Bruccoli Clark Layman Book Research, 2005, pp. 317, 237-247.

Deotto P., ‘Путевые заметки Муратова на грани двух жанров’, in Studi in ricordo di Carmen Sanchez Monteiro, a cura di G. Benelli e G. P. Tonini, Trieste, Università degli Studi di Trieste, 2006, vol. II, pp. 85-93.

Deotto, P., ‘Библиография П. П. Муратова’, in Archivio Italo-Russo II, Salerno 2002, pp. 365-394.

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Ипполитов А., Особенно Ломбардия. Образы Италии XXI, Москва, Колибри, 2012, C. 295-325.

Комолова Н. П., П. П. Муратов в Италии, в годы изгнания, in Русское зарубежье - духовный и культурный феномен: материалы междунардной научной конференции, Москва, Новый Журнал, 2003, Часть 2, pp. 157-165.

Lo Gatto E., Russi in Italia. Roma, Editori Riuniti, 1971, pp. 256-261

Рицци Д., ‘К постсимволистской рецепции авангардизма: П. П. Муратов’, in Русский авангард в кругоевропейской культуры, Москва, Научный совет по истории мировой культуры РАН, 1993, pp. 29-33.

Рицци Д., ‘Литературный и художественный контекст в "итальянских" новеллах П. Муратова’, in ‘Вторая проза’. Русская проза 20-с-30-с годов ХХ века, Trento, Dipartimento di Scienze Filologiche e Storiche, 1995, C. 179-195.

Степанов А. В., ‘Перелистывая Образы Италии’, in К исследованию зарубежного искусства: новые материалы, Санкт-Петербург, Феникс, 2001, pp. 64-73.

Todeschini M.P., Viaggiatori Russi in Italia tra Otto e Novecento, Moncalieri, C.I.R.V.I. Vol. 6 (luglio-dicembre 1982), p. 216-217.

Studi sulla vita e le opera di Giovanni Morelli

Agosti G., ‘Cronologia della vita e delle opere’, in M. Panzeri, G. O. Bravi, a cura di, La figura e l’opera di Giovanni Morelli: materiali di ricerca, Bergamo, Biblioteca civica “A. Mai”, 1987, pp. 17-30.

Anderson J., ‘Dietro lo pseudonimo’, in Della pittura italiana. Studi storico-critici. Le Gallerie Borghese e Doria Pamphili in Roma, a cura di J. Anderson, Milano, Adelphi, 1991, pp. 493-578.

Anderson J., ‘Giovanni Morelli et sa définition de la “scienza dell’arte”’, in «Revue de l’art», n° 75 (1987), pp. 49-55.

Ebert H., Levi D., Agosti G., La figura e l'opera di Giovanni Morelli: studi e ricerche, Bergamo, Biblioteca Civica Angelo Mai, 1987.

C. Meckel, Über das Fragmentarische, Akademie der Wiss. u. d. Literatur, Mainz, in coll. con Steiner, Wiesbaden 1978, nota 4, pp. 3-13, pp. 9-10.

Frizzoni G., ‘Cenni biografici intorno a Giovanni Morelli’, in Della pittura italiana. Studi storico-critici. Le Gallerie Borghese e Doria Pamphili in Roma, a cura di J. Anderson, Milano, Adelphi, 1991, pp. 339-373.

Ginzburg G., ‘Spie. Radici di un paradigma indiziario’, in Crisi della ragione, a cura di A. Gargani, Torino, Einaudi, 1979, pp. 57–106.

Giovanni Morelli e la cultura dei conoscitori : atti del convegno internazionale, Bergamo, 4-7 giugno 1987, a cura di G. Agosti [et al.], Bergamo, Lubrina, 1993, voll.I-III.

Kultzen R.,‘Giovanni Morelli als Briefpartner von Otto Mundler’, in Zeitschrift fur Kunstgeschichte, 52, Band 1989, pp. 373-402.

Locatelli V., Le opere dei maestri italiani nella Gemäldegalerie di Dresda : un itinerario frühromantisch nel pensiero di Giovanni Morelli, Tesi di dottorato, a.a. 2008-2009, Università degli studi di Bergamo.

Locatelli V., Metamorfosi romantiche: Le teorie del primo Romanticismo tedesco nel pensiero sull'arte di Giovanni Morelli, Pasian di Prato (Udine), Campanotto, 2011.

Panzeri M., Bravi G.O., La figura e l'opera di Giovanni Morelli, Bergamo, Biblioteca Civica Angelo Mai, 1987.

Wind E., Arte e anarchia, Milano, Adelphi, 1986, pp. 53–74.

Studi critici di Giovanni Morelli/Ivan Lermolieff

Die Galerien Roms. Ein kritischer Versuch von Ivan Lermolieff. I. Die Galerie Borghese. Aus dem Russischen übersetzt von Dr. Johannes Schwarze mit Illustrationen, in “Zeitschrift für bildende Kunst”, vol. IX (1874), pp. 1-11, 73-81, 171-178, 249-253; vol. X (1875), pp. 97-106, 206-211, 264-273, 329-334; vol. XI (1876), pp. 132-137, 168-173.

Die Werke italienischer Meister in den Galerien von München, Dresden und Berlin. Ein kritischer Versuch von Ivan Lermolieff. Aus dem Russischen übersetzt von Dr. Johannes Schwarze, Verlag von E.A. Seemann, Leipzig, F.A. Brockhaus, 1880.

Le opere dei maestri italiani nelle Gallerie di Monaco, Dresda e Berlino. Saggio critico di Jvan Lermolieff, tradotto dal russo in tedesco per cura del Dott. Giovanni Schwarze e dal tedesco in italiano dalla baronessa di K…A… Nicola Zanichelli, Bologna, 1886.

Kunstkritische Studien über italienische Malerei. Die Galerien Borghese und Doria Panfili in Rom. Von Ivan Lermolieff. Mit 62 Abbildungen, Leipzig, F.A. Brockhaus,1890.

Kunstkritische Studien über italienische Malerei: Die Galerien zu Berlin, a cura di G. Frizzoni, 1893.

Della pittura italiana: studi storico-critici Milano, F.lli Treves, 1897.

Morelli G, J.P. Richter, Italienische Malerei der Renaissance im Briefwechsel von Giovanni Morelli und Jean Paul Richter. 1876-1891, a cura di I. Richter, G. Richter, Baden-Baden, Bruno Grimm, 1961.

Della pittura italiana. Studi storico-critici. Le Gallerie Borghese e Doria Pamphili in Roma, a cura di J. Anderson, traduzione di M.G. Padovan, Milano, Adelphi, 1991.

Corrispondenza epistolare, diari, collezioni di Giovanni Morelli

Collecting connoisseurship and the art market in Risorgimento Italy : Giovanni Morelli’s letters to Giovanni Melli and Pietro Zavaritt (1866-1872), a cura di J. Anderson. - Venezia : Istituto veneto di scienze lettere ed arti, 1999.

I taccuini manoscritti di Giovanni Morelli, a cura di J. Anderson, coordinamento scientifico: M. Massa, Ancona , Regione Marche, Centro beni culturali; Milano, Motta, 2000.

Zeri F., Rossi F., La raccolta Morelli, Bergamo, Accademia Carrara, 1986.


Note:

1 Si veda V. Locatelli, Le opere dei maestri italiani nella Gemäldegalerie di Dresda : un itinerario frühromantisch nel pensiero di Giovanni Morelli, Tesi di dottorato, Relatore Prof.ssa Amelia Valtolina, Bergamo, Università degli Studi di Bergamo, a.a. 2008-2009, pp. 7-8.

2 Laddove è stato possibile, abbiamo inserito un collegamento ipertestuale alla scheda dell’opera o dell’autore presente sul sito ufficiale dell’Accademia Carrara.

3 Caratozzolo M., ‘La fortuna di Truffaldino alla corte dello zar’, in Bergamo nella letteratura europea. Atti del Convegno celebrativo del cinquantenario della nascita del Cenacolo orobico di Poesia. Bergamo, Università degli Studi, 9-10 maggio 2005, a cura di G. Gambarelli, Bergamo, Sestante, 2005, pp. 102-104.



Scheda a cura di: Alessandra Elisa Visinoni

Data ultimo aggiornamento: 31 marzo 2016